tag:blogger.com,1999:blog-233714892024-03-08T04:39:11.521+01:00Tech BlogTutte le novità tecnologiche ed informatiche più belle ed interessanti in notizie shot!desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.comBlogger98125tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-22635360010525962792008-05-09T13:38:00.000+02:002008-05-09T13:40:13.768+02:00Il Service Pack 3 non permette la disinstallazione di IE7Se avete scelto di installare Internet Explorer 7, il browser di Microsoft non risulterà più disinstallabile dopo l'applicazione del Service Pack 3 per Windows XP, rilasciato pubblicamente poche ore fa.<br />Lo spiega Jane Maliouta, manager del colosso di Redmond, in un articolo apparso sul blog di Internet Explorer.<br /><br />"Se state attualmente utilizzando Internet Explorer 7 su Windows XP SP2, Windows Update vi offrirà la possibilità di installare il Service Pack 3, classificandolo come aggiornamento ad alta priorità", si legge. "Se sceglierete di applicare l'aggiornamento, Internet Explorer 7 resterà sul sistema dopo l'installazione del pacchetto. Le preferenze impostate resteranno intatte. Purtuttavia, il browser non sarà più disinstallabile: accedendo al Pannello di controllo quindi cliccando su Installazione applicazioni, l'opzione di rimozione non potrà più essere selezionata".<br /><br />Per disinstallare Internet Explorer 7 dopo l'adozione del Service Pack 3, insomma, si sarà costretti a procedere - prima - alla rimozione del Service Pack.<br /><br />Problema del tutto simile per quegli utenti che avessero deciso di installare, su Windows XP, la versione beta di Internet Explorer 8. In questo caso, però, il Service Pack 3 non sarà proposto come aggiornamento da parte di Windows Update.<br /><br />Il problema non interessa gli utenti di Internet Explorer 6 che, tra l'altro, non è disinstallabile completamente ricorrendo alla finestra Installazione applicazioni del Pannello di controllo.<br /><br />Alcuni utenti hanno iniziato a segnalarci, inoltre, dopo l'avvenuta installazione del Service Pack 3, difficoltà di connessione su reti wireless che impiegano lo standard WPA2 (in precedenza riconosciuto da Windows XP come WPA).<br /><br /><a href="http://www.b2b24.ilsole24ore.com/articoli/0,1254,24s2401_ART_88629,00.html?lw=2401;2" alt="IE7">ilsole24ore</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-43364946611885381632008-05-07T13:17:00.002+02:002008-05-07T13:18:55.106+02:00La tastiera del pc? Più sporca della tavoletta del water<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://zxspectrum.hal.varese.it/tastiera.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://zxspectrum.hal.varese.it/tastiera.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Nelle tastiere dei nostri computer vivono migliaia di specie batteriche, tra le quali molte pericolose per la salute, come l'Escherichia coli e gli stafilococchi. Lo dimostra un test condotto dal microbiologo britannico James Francis, che ha preso in esame e messo a confronto 33 tastiere di pc, una tavoletta del water e una maniglia di una porta di un bagno pubblico.<br />(Pubblicità)<br /><br />I risultati? Sconcertanti. In media la carica batterica delle tastiere è risultata più elevata di quelle della tavoletta del water e della maniglia, e in una tastiera addirittura era 5 volte più elevata!<br /><br />"Le tastiere dei computer sono chiaramente contaminate", spiega Pascal James Imperato, primario del dipartimento di Medicina preventiva allo State University of New York Downstate Medical Center.<br /><br />Aaron Glatt, presidente del New Island Hospital di Bethpage e portavoce della Infectious Disease Society of America, aggiunge: "Non è che sia una gran sorpresa: il water viene più meno regolarmente pulito, la tastiera invece quasi mai. Il trucco sarebbe minimizzare l'effetto negativo dei batteri limitando ragionevolmente l'esposizione. Come? Basta acqua e sapone. No, non sulla tastiera: lavarsi le mani spesso con il sapone è il miglior mezzo per evitare le infezioni da parte di pericolosi batteri. Ma è impressionante come la maggior parte delle persone non si lavino le mani..."<br /><br />Fonte: Childs D. Your Keyboard: Dirtier Than a Toilet. U.K. Microbiologist Finds E. Coli, Staph on Computer Keyboards. ABC News 05/05/2008.<br /><br />di <a href="http://it.notizie.yahoo.com/pensiero/20080506/thl-la-tastiera-del-pc-piu-sporca-della-bd646f4.html" alt="">david frati</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-29714433995478890782008-05-06T13:21:00.005+02:002008-05-06T13:52:06.578+02:00Raffreddamento a birra per PC<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.tomshw.it/articles/20070809/birra_c.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.tomshw.it/articles/20070809/birra_c.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />A grende richiesta ecco nuove informazioni sul mondo "Birra-PC":<br /><br />"I nostri colleghi americani di Tom's Hardware Guide hanno effettuato alcuni test per valutare le prestazioni di alcuni liquidi di raffreddamento, usati ovviamente nei sistemi di raffreddamento a liquido. In questo video (in lingua inglese), potete vedere i risultati ottenuti con i fluidi di Thermaltake, SilverStone e Koolance.<br /><br />Nella seconda parte del test, il cui video è presente a questo link, sono stati messi alla prova dei liquidi meno convenzionali, come un antigelo per automobili e la birra canadese Molson.<br /><br />Sorpresa del test è proprio la birra, che non surclassa i fluidi creati appositamente per l'uso nei sistemi a liquido, ma raggiunge ugualmente ottimi risultati.<br /><br />Sconsigliamo comunque l'adozione della birra per raffreddare il PC, a causa di possibili problemi di corrosione e altri effetti indesiderati alle parti che compongono il sistema di raffreddamento!"<br /><br />tratto da <a href="http://www.tomshw.it/news.php?newsid=11052" alt="Tom HW">www.tomshw.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-27503594231052149182008-04-11T08:55:00.002+02:002008-04-11T08:58:01.365+02:00Un nuovo mini (molto mini) mouse wireless da Asus<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.eeepc.it/wp-content/gallery/accessori/ms-71_bianco.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.eeepc.it/wp-content/gallery/accessori/ms-71_bianco.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.eeepc.it/wp-content/gallery/accessori/ms-71_nero.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.eeepc.it/wp-content/gallery/accessori/ms-71_nero.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />È di ieri la notizia del lancio del mouse wireless più piccolo del mondo. La particolarità di questo nuovo accessorio, chiamato ASUS MS-71 sta nelle sue dimensioni: è alto 2,5 cm, lungo 6,5 cm e profondo 1,7 cm.<br /><br />Oltre ad essere dotato di tecnologia wireless (2,4 Ghz), ha un sensore ottico da 800 dpi, tre tasti e una piccolissima batteria che in soli 3 minuti di ricarica (tramite porta USB), permette di lavorare per un intero giorno. Queste caratteristiche lo rendono perfetto per la mobilità e lo rendono un partner ideale per l’Eee PC.<br /><br />tratto da <a href="http://www.eeepc.it/un-nuovo-mini-molto-mini-mouse-wireless-da-asus/" alt="eeepc">www.eeepc.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-25706587652013012472008-04-07T13:58:00.001+02:002008-04-07T14:01:07.276+02:00Beer Pc, la macchina dei sogni<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://static.blogo.it/gadgetblog/beer_pc.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://static.blogo.it/gadgetblog/beer_pc.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />AAA cercasi distributore Italiano per fantastico modello di PC spilla birra. Ideale per ogni ufficio, appartamento o centro commerciale. Funziona anche come computer.<br /><br />Vediamo nel dettaglio le caratteristiche tecniche di questa macchina:<br /><ol><br /><li>Birra bionda artigianale doppio malto 6,2% Vol alc</li><br /><li>Birra rossa artigianale doppio malto 6,2% Vol alc</li><br /><li>Birra nera 5,2% Vol alc</li><br /><li>Capienza 5lt</li><br /></ol><br /><br />tratto da <a href="http://www.gadgetblog.it/post/1252/beer-pc-birra-doppio-malto" alt="gadget">www.gadgetblog.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-76077082372835948422008-04-03T13:41:00.002+02:002008-04-03T13:45:40.625+02:00Office Open Xml di Microsoft standardNon parlo mai troppo volentieri di M$ e dei suoi prodotti perché finisco inevitabilmente di parlarne un pochino male, ad ogni modo questa volta me ne starò zitto perché forse ha finalmente deciso non solo di aderire ad uno standard ma di proporlo. Questo sarà possibile ovviamente con la parolina "OPEN". Se così sarà l' integrazione tra i sistemi sarà più vicina e sarà più semplice per le persone e i governi scegliere un software per la sua qualità e non per la sua imposizione.<br /><br />ecco l' articolo:<br /><br />Microsoft Corp ha ottenuto il nulla osta internazionale per fare del suo formato di file Office Open Xml uno standard valido a livello mondiale. La certificazione faciliterà la conquista di commesse pubbliche, in particolare in Europa. Dopo sette mesi di attività di lobby, seguiti ad un primo tentativo fallito, Microsoft si è vista assegnare l'autorizzazione grazie al parere favorevole del 75 percento dei paesi con diritti di voto, annuncia dalla sua sede ginevrina l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (Iso) in una nota. Paesi quali la Germania e la Francia, che mostrano un crescente interesse per gli standard internazionali, nutrivano perplessità verso l'utilizzo del software di Microsoft Office per immagazzinare documenti pubblici, perchè si tratta di un formato di cui una società privata mantiene i diritti proprietari.<br />«Molte organizzazioni non vogliono legarsi a formati con diritti proprietari privati,» commentava Guy Creese, direttore della ricerca presso la società di consulenza Burton Group, contattato telefonicamente da Bloomberg News prima della decisione.<br />«C'è un movimento verso gli standard perchè la gente non vuole ricorrere a computer di vent'anni fa per poter aprire un documento».<br /><br />La certificazione significa che la tecnologia è sotto il controllo dell'Iso e non può venire alterata da Microsoft in maniere che possano renderla incompatibile con altri programmi. «Questo esito rappresenta una chiara vittoria per consumatori, fornitori di tecnologia e governi che intendano scegliere il formato che meglio soddisfa le loro esigenze, e che hanno voce in capitolo per quanto riguarda l'evoluzione di questo standard ampiamente utilizzato, ha dichiarato ieri in una nota Tom Robertson, direttore generale per gli standard e l'interoperabilità presso Microsoft, che ha sede a Redmond, nello stato di Washington. <br /><br />tratto da <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/04/open-office-xml-standard.shtml?uuid=0335fbda-00b7-11dd-bbec-00000e251029&DocRulesView=Libero" alt="Il sole 24 ore">Il sole 24 ore</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-70543972409313551862008-04-01T12:46:00.002+02:002008-04-01T12:57:59.826+02:00Hairmatic, lisce o ricce in un clic<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://donna.libero.it/c/img99/fotogallery/bella_fuori/03/347/2008/4/hairmatic00.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://donna.libero.it/c/img99/fotogallery/bella_fuori/03/347/2008/4/hairmatic00.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://donna.libero.it/c/img99/fotogallery/bella_fuori/03/347/2008/4/hairmatic01.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://donna.libero.it/c/img99/fotogallery/bella_fuori/03/347/2008/4/hairmatic01.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br /><br />Una nuova invenzione sta per rivoluzionare il mondo dell'hair styling<br /><br />Una rivoluzione sta per arrivare nel mondo della bellezza femminile e dell’hair styling: capelli ricci o lisci in un secondo grazie al computer. Un ingegnere italoamericano e studioso di talento nel campo delle onde elettromagnetiche ha inventato Hairmatic, un sistema per arricciare i capelli o renderli lisci premendo un bottone.<br /><br />Michael Piscitelli, così si chiama l’ingegnere inventore, lavora da 5 anni a questo sistema, tuttora in fase sperimentale ma dall'efficacia comprovata. L’apparecchio è molto sofisticato ma il suo utilizzo è semplicissimo. Hairmatic si basa su un microchip che genera onde elettromagnetiche in grado di modificare senza danneggiarla la struttura dei capelli. Il chip si collega alla porta usb di un computer, dalla quale riceve l'energia.<br /><br />Come funziona: 1) il chip viene collegato a un computer. 2) sul chipsono presenti due pulsanti che gestiscono le due modalità: curly hair (capelli ricci) e straight hair (capelli lisci). 3) la terza componente del sistema è una cuffia speciale in polipropilene espanso con nervature di fibre ottiche sensibili al fascio di onde. 4) basta indossarla e premere uno dei due pulsanti per generare un campo di onde elettromagnetiche efficaci. 5)l'irradiazione dura circa un secondo ed è innocua, anzi sicuramente meno dannosa di un colpo di phon.<br /><br />L'inventore al momento sta cercando un'azienda che sostenga le spese di produzione su larga scala, la commercializzazione avverrà entro un anno, il 1 aprile 2009. Il costo è di 50 dollari.<br /><br />tratto da <a href="http://donna.libero.it/bella_fuori/ne828.phtml">LiberoNews</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-37740551920628613612008-02-22T12:38:00.002+01:002008-02-22T12:40:05.472+01:00Giochi controllati con le onde celebrali<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://technology.timesonline.co.uk/multimedia/archive/00286/emotiv_286497a.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://technology.timesonline.co.uk/multimedia/archive/00286/emotiv_286497a.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Chi nelle proprie fantasie da nerd più sfrenate non ha mai sognato di poter controllare il computer tramite impulsi celebrali invece che con i classici mouse, tastiera e joystick?<br />Beh, ora pare che si stia aprendo questa nuova strada, subito dopo l' innovazione attuata dai controller del Wii (i wiimote), si sta affacciando alla storia un elmetto che tramite una serie di sensori sarà in grado di pilotare i movimenti all' interno di particolari giochi e non solo, potrà anche percepire le emozioni e in qualche misura i sentimenti di chi sta giocando.<br />Per ora è in fase di studio ma si pensa di commercializzare l' oggetto per $299 e c' è già chi sogna di poterlo usare con World of Warcraft :)<br /><br /><a href="http://technology.timesonline.co.uk/tol/news/tech_and_web/article3402734.ece" alt="eeg">EEG NY Times</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-52121478853379658292008-02-12T18:49:00.000+01:002008-02-12T19:06:02.910+01:00Asus eee pc - il mio piccolo!!! :) -<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.cheaplaptops.org.uk/wp-content/laptopimg/2007/08/eee-pc.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.cheaplaptops.org.uk/wp-content/laptopimg/2007/08/eee-pc.jpg" border="0" alt="" /></a><br />È da un po' che volevo scrivere una recensione per quest' oggettino davvero interessante, ma purtroppo il tempo è stato tiranno e la stanchezza tanta anche quella.<br />Finalmente ve ne posso parlare, anche se velocemente.<br />Innanzitutto sto scrivendo proprio da questo splendido oggettino, mentre mi rilasso sdraiato sul letto dopo una lunga giornata di lavoro.<br />La connessione internet wifi viene gestita in maniera molto semplice e con pochissimi click, è veloce e stabile.<br />Ne ho sentite davvero tante ultimamente e in ufficio ho dovuto fare addirittura delle sessioni di presentazione del prodotto a vari colleghi interessati (che non accettavano un no come risposta) e che ne sono stati entusiasti.<br />Non sto a descrivervi le caratteristiche che potete trovare su un casino di siti ma restringerò il campo a quello che mi piace e quello che no.<br />Velocemente vi espongo i<br /><strong>PRO</strong><br />-veloce<br />-portatilissimo<br />-pratico<br />-bello<br />-ottimo schermo<br /><strong>CONTRO</strong><br />-risoluzione bassina (800x400 = scrolling orizzontale per alcuni siti)<br />-scalda abbastanza (passa i dati velocissimi da SSD-RAM ma mettendo la ram da 1 giga il fenomeno diminuisce - tiene + cose in ram)<br />-tastiera piccina (avendo studiato dattilografia mi rendo conto che non si riesce a scrivere mantendendo la posizione "standard" dell mani - ma ci si adatta velocemente e io ho le mani grandi).<br /><hr /><br />Come contro posso anche dire che è stato difficile ottenerlo, l' asus ha voluto creare attrazione mettendone a disposizione pochi pezzi, quindi all' uscita è stato divertente correre al banco dove distribuivano i fogli per l' acquisto! :D<br />È un prodotto stupendo che acquisterei di nuovo, ma ovviamente non è un portatile classico quindi se avete necessità particolari tenetene conto prima di correre al negozio.<br />Lo vendono anche dai miei amici Tecnologiecreative.it ma purtroppo lo hanno esaurito praticamente subito :)desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-13911560954893317342008-01-16T12:33:00.001+01:002008-01-16T12:33:54.085+01:00Google Android - Linux MobileAltro articolo su linux trovato su <a href="http://www.metronews.it" alt="metronews">metronews</a>. Nel numero di oggi si parla dei test eseguiti su Android, piattaforma di Google per i palmari. Pare che sia andato tutto bene e i tutto funzioni correttamente su Qtek9090 (un po' vecchiotto, del 2004). Linux-Mobile non fa rimpiangere Windows-Mobile 2003 ed è molto più dinamico e aggiornato.desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-90354037117157198752008-01-04T14:20:00.000+01:002008-01-04T14:26:34.079+01:00100$ Laptop - Produzione iniziata<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/44223000/jpg/_44223381_production_203.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/44223000/jpg/_44223381_production_203.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Leggendo le notizie sul sito della BBC pare che sia finalmente iniziata la produzione di massa dei computer per i bambini del terzo mondo. Sono passati 5 anni da quando si iniziò a discuterne e finalmente (penso anche grazie al minor costo dell' hardware) è finalmente partito il progetto.<br />I costi sono davvero bassi, ma dalle foto vedo che si sono appoggiati alla manifattura cinese (niente di nuovo sotto il sole, l' 80% della tecnologia si fa là).<br />Trovo strano che abbiano domandato al caro Bill cosa ne pensa dato che lui non ci azzecca niente con il progetto e ovviamente lui ha trovato da ridire sul monitor (troppo piccolo). <br />Non è chiaro inoltre che sistema operativo utilizzeranno, se come si diceva linux o altro... ma dal costo dell' "amministratore" di 1$ suppongo che utilizzeranno l' opensource, magari <a href="www.ubuntu.org" alt="ubuntu">Ubuntu</a> non sarebbe male dato che il nome di questo prodotto è appunto una parola africana.<br />Staremo a vedere gli sviluppi...<br /><br /><a href="http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/7082701.stm" alt="BBC">BBC</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-3810797265219569252008-01-04T13:15:00.000+01:002008-01-04T13:19:23.366+01:00MONOPOLI. ILLEGALE USARE LINUX?riporto un articolo che ritengo interessante:<br /><br /><div style="background-color:#222222;color:#BBBBBB">MONOPOLI. ILLEGALE USARE LINUX? COME DISPORRE LIBERAMENTE DI UN PROPRIO ACQUISTO<br /><br />Firenze, 16 Aprile 2007. Con l'uscita del nuovo sistema operativo Microsoft Windows Vista, sono state cambiate alcune condizioni del contratto di licenza ed in particolare abbiamo riscontrato, nei computer prodotti dalla HP, l'inserimento di una nuova clausola: in caso di non accettazione delle condizioni di licenza "Il prodotto software inutilizzato deve essere restituito al rivenditore, unitamente all'hardware HP, entro 14 giorni dalla data d'acquisto, per ottenere il rimborso integrale del prezzo pagato alle condizioni in vigore presso il luogo d'acquisto". Quindi se non si vuole utilizzare il sistema operativo preinstallato, non sara' possibile tenere il computer per installarci altro software. La mancata osservanza di questa clausola, quindi, porterebbe l'utente che installa un altro sistema operativo senza restituire il PC, in una posizione di illegalita'.<br />Se da una parte e' finalmente certificata la possibilita' di ottenere un rimborso per la mancata accettazione del sistema operativo preinstallato, dall'altra vengono imposte condizioni non praticabili in modo da evitare che si possa scegliere realmente questa strada.<br />Questa situazione si inserisce nel crescendo di vessazioni ed abusi che, negli ultimi anni, stanno mettendo in atto Microsoft ed i suoi partner per consolidare il monopolio di fatto nel mercato dei sistemi operativi per personal computer.<br />Ci risulta che soltanto HP abbia per ora questa clausola, ma non ci stupirebbe se, a breve, anche gli altri produttori si allineassero a questa strategia. Questi produttori, per ora, riportano solo il contratto originale di Vista, nel quale, in merito, dice: "Qualora il licenziatario non le accetti [le condizioni], non potra' utilizzare il software e dovra' contattare il produttore o l'installatore per conoscere le modalita' di restituzione allo scopo di ottenere il rimborso del prezzo". Microsoft, quindi, parla solo di rimborso per il software.<br />La contraddizione. Hp sostiene che il proprio prodotto -hardware e software- viene venduto in quel modo e se si vuole solo l'hardware non e' possibile. Microsoft dice che Vista e' rimborsabile di per se'. Ma, allora, perche' le condizioni di Microsoft non sono applicabili nel caso Hp? Puo' quest'ultimo aggiungere alle condizioni di Microsoft dei particolari che, di fatto, rendono queste inapplicabili -condizioni che sono tali anche per evitare che ci sia un monopolio di questo software sul mercato? Per noi c'e' puzza di bruciato, cioe' di monopolio nascosto, che renderebbe illegale l'uso di software tipo Linux.<br />A parole il rimborso e' garantito. Il problema e' ottenerlo. Per creare piu' confusione e ingenerare meno certezze nell'utente, i call center -di Microsoft e dei produttori- negano che ci sia questa possibilita' di rimborso.<br />Ma noi, ovviamente, non ci diamo per vinti, e rilanciamo le nostre indicazioni per ottenere anche in questo caso il rimborso di quanto non si vuole acquistare, nel rispetto delle norme anti-monopolio che hanno fatto adottare a Microsoft quelle condizioni che oggi sono contraddittoriamente negate quando si acquista un pc. Qui tutte le indicazioni su come procedere per la messa in mora e per l'eventuale causa:<br />http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=129428<br />Per approfondire la questione, c'e' l'ultima edizione dell'Osservatorio Legale, editato quindicinalmente sul nostro portale Internet: http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=177188<br /><br />Claudia Moretti, legale Aduc<br />Marco Pieraccioli, consulente informatico Aduc</div>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-42817661201939850772007-12-28T13:56:00.000+01:002007-12-28T14:08:46.395+01:00TUX DROID<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://tuxdroid.files.wordpress.com/2007/04/tux_resize_5.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://tuxdroid.files.wordpress.com/2007/04/tux_resize_5.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Incredibile ma vero... una rivoluzione e penso in fondo un gran divertimento :D<br />Un bellissimo droide di tux! che può avvisarti quando arrivano le email o messaggi su msn! Ma può fare molto di più e ovviamente è possibile programmarselo come si desidera, ha una connessione wifi, audio in e out e altre mille diavolerie linuxiane! SPLENDIDO! ma la cosa più fica è che si muove, apre e chiude gli occhi e il becco (quando ti parla), sbatte le ali e gira su sè stesso!<br />Anche il prezzo è abbordabile per una chicca del genere, solo 99€! :)<br /><br />ecco un video<br /><a href="http://it.youtube.com/watch?v=cbzyBEeShEk" alt="Tux">youtube TUC DROID</a><br /><br />potete acquistarlo <a href="http://www.kysoh.com">qui</a>.desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-71714909197872317882007-12-27T12:38:00.000+01:002007-12-27T12:41:54.636+01:00Mitra Hello Kitty ak-47<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.tecnocino.it/wp-galleryo/mitra-hello-kitty/hk47.jpeg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.tecnocino.it/wp-galleryo/mitra-hello-kitty/hk47.jpeg" border="0" alt="" /></a><br /><br />Quale poteva essere l’accessorio definitivo per la gattina più amata/odiata al mondo cioè Hello Kitty? Un pc? già fatto. Una chitarra elettrica? Già fatto. Un kit di sopravvivenza? Già fatto pure quello insieme al dispenser per l’acqua e svariati cellulari! Per adolescenti con mire terroristiche o rivoluzionarie ecco il mitra di Hello Kitty, zuccheroso e letale.<br />E’ un classico mitra con poggia spalla, impugnature di legno, grande precisione nel tiro singolo e velocità di caricamento per tatatatà! In più, come tutti gli accessori Hello Kitty troviamo la faccina-facciona felina sparsa un po’ dappertutto con tanto di firma in bianco; pleonastico dire che il rosa fa da padrone… il tutto a poco più di 1000 dollari pronta consegna!<br />Per chi ancora non l’avesse capito è ovviamente una burla del sito GlamGun che ha come scopo quello di estremizzare e prendere in giro gli accessori più disparati e assurdi legati a un personaggio che spesso cadono nel ridicolo e il cui prezzo è quasi sempre gonfiatissimo pur non offrendo prestazioni degne di nota.<br />Sul sito c’è anche:<br /><br /><ol><br /><li>Pistola di Lady Diana</li><br /><li>Mitra con visore notturno Mio Minipony</li><br /><li>Lanciarazzi Madre Teresa</li><br /><li>Manette Paris Hilton</li><br /></ol><br /><br />tratto da <a href="http://www.tecnocino.it/articolo/mitra-hello-kitty-ak-47/5653/" alt="citazione">Tecnocino</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-54649422637825663862007-12-12T12:31:00.000+01:002007-12-12T12:32:33.860+01:00Western Digital HDD con DRM<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.zeusnews.it/immagini/006547-wdf1N.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.zeusnews.it/immagini/006547-wdf1N.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Western Digital ha messo in commercio un hard disk che impedisce la condivisione dei file multimediali.</span></span><br /><br /><span style="font-weight:bold;">[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-12-2007]</span><br />il Wd My Book<br /><br />Western Digital ha presentato un disco di rete, il WD My Book World Edition, che presenta l'interessante capacità di 1 Terabyte. Considerate le caratteristiche, giustamente lo presenta come "un modo sorprendentemente semplice e sicuro di condividere dati e fotografie".<br /><br />Due righe lasciano però un po' perplessi. Sono quelle che recitano: "A causa della non verificabilità dell'autenticità delle licenze, i tipi più comuni di file audio e video non possono essere condivisi con altri utenti usando Wd Anywhere Access".<br /><br />A ciò segue un elenco con 35 estensioni non permesse, tra cui Avi, Mp3, Mpeg, Ogg, Qt, Wmv e Wma.<br /><br />In sostanza il software di gestione del disco non permette la condivisione di pressoché tutti i formati multimediali correntemente utilizzati.<br /><br />Quello che non si capisce è perché mai Western Digital si senta in dovere di impedire preventivamente ai suoi clienti di condividere ogni tipo di file multimediale nell'ipotesi che qualcuno costituisca una violazione del copyright.<br /><br />A Western Digital sembrano dare quindi per scontato che i loro clienti violino abitualmente la legge sul diritto d'autore - specie in ambienti di lavoro per i quali questo prodotto è pensato - per cui tanto vale limitare d'ufficio l'uso del prodotto che questi hanno comprato e pagato.<br /><br />Ci sarebbe da indignarsi, se in Italia non avessimo già da anni la tassa sui supporti vergini.desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-19142421638865705912007-12-07T14:17:00.001+01:002007-12-07T14:20:35.739+01:00Software polizia postale Anti pedopornografia<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.poliziadistato.it/pds/ps/images/postale_microsoft_141x184.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.poliziadistato.it/pds/ps/images/postale_microsoft_141x184.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><div style="background-color:#222222">Potente sofisticato e innovativo, è il nuovo software della Microsoft, il CETS (Child exploitation tracking system – Sistema di tracciamento contro la pedopornografia), che è ora a disposizione degli esperti della Polizia di Stato per scovare i pedofili nascosti in Rete.<br /><br /><br />Gli agenti della Polizia postale e delle comunicazioni sono i primi poliziotti in Europa, ma anche terzo Paese al mondo, dopo Canada e Indonesia, a utilizzare questo strumento di indagine, messo gratuitamente a disposizione della polizia italiana dalla multinazionale di Bill Gates.<br /><br /><br />CETS consente di "tracciare" i tentativi di adescamento e di condivisione di materiale pedopornografico da parte dei pedofili online, permettendo di raccogliere, elaborare e analizzare i dati e le prove.<br />In Canada il nuovo sistema ha dato risultati confortanti in poco più di un anno di utilizzo. In Italia è stato presentato il 16 ottobre 2006.</div><br /><br />Non tutto il male vien per nuocere in fondo, bravo Bill che mette disposizione il software... (che immagino NATURALMENTE girerà solo su machcine windows e tutta la polizia postale userà windows con un contratto pluriennale... scusate la critica ma...)desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-45659030305834856612007-11-07T08:43:00.000+01:002007-11-07T08:45:08.697+01:00Come utilizzare la batteria in un notebook<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.sgms-centre.com/laptop/laptop.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.sgms-centre.com/laptop/laptop.jpg" border="0" alt="Portatile" /></a><br /><br />Luoghi comuni e cose da fare/non fareCapiti i vantaggi che presentano le batterie Li-ion che equipaggiano i notebook, così come palmari o cellulari, occorre sfatare alcuni miti che sono reminescenze di un passato legato a tecnologie come quelle NiMH che troppo spesso si sentono dal negoziante di fiducia o si pongono come verità assolute sui forum tecnici.<br /><br />Ecco elencati i falsi assiomi sulle batterie Li-ion:<br /><br />-Le cosiddette ricariche miracolose, in grado di allungare la vita della batteria, non esistono<br />-Le batterie Li-ion non necessitano, se nuove, di una prima ricarica di 24h come per le NiMH, che anzi mette in forte stress il circuito di protezione<br />-Tali batterie presentano il massimo della durata sin dalla prima ricarica<br />-Non occorre scaricare completamente la batteria prima di ogni ricarica anzi, laddove possibile, meglio evitare.<br />-Le batterie non si caricano continuamente se attaccate il notebook alla rete elettrica: il sofisticato circuito di protezione di cui dispongono eviterà che ciò accada.<br /><br />Ed allora cosa fare per cercare di mantenere al meglio lo stato delle batterie che nei notebook sono accessori di ricambio anche piuttosto costosi? In effetti, se non miracoli, qualcosa la possiamo fare comunque, fermo restando un naturale esaurimento delle potenzialità di una batteria che avviene per fisiologica “vecchiaia”, più che per una modalità d’uso errata o ritenuta tale, e che le rende da sostituire non oltre i 3 anni.<br /><br />Ecco qualche consiglio per migliorare la longevità delle batterie dei nostri notebook:<br /><br />-Anche se sconsigliata una ricarica lunga, meglio, per una batteria nuova o che sia stata inutilizzata per diversi mesi, lasciarla caricare il doppio circa del tempo normale per resettare il circuito di sicurezza ed esser certi della sua completa ricarica<br />-Evitare cicli di carica/scarica completi e frequenti, anzi se possibile ricaricare la batteria solo parzialmente e prima che scenda sotto il 20% di livello di carica.<br />-Ogni 20-30 cicli "parziali" lasciar scaricare completamente e ricaricare al max la batteria: ciò al fine di resettare il circuito elettronico e garantirsi un monitoraggio più veritiero dell’effettivo stato di carica<br />-Evitare lunghi periodi di inattività: anche se non spinti da reali esigenze usare la batteria almeno una volta al mese<br />-Se si prevede di non usare la batteria per un periodo piuttosto lungo conservarla attorno al 40% di carica (salvo diversa indicazione del costruttore) e a temperatura di circa 15°C in ambienti privi di umidità<br />-Le temperature elevate sono nemico giurato della longevità delle batterie nei notebook: evitate l’uso subito dopo la ricarica (che verosimilmente ne aumenta la temperatura) o in luoghi particolarmente afosi<br />-Se usate spesso il notebook attaccato all’alimentazione elettrica staccate la batteria: non ci saranno problemi di sovraccarico ma il calore prodotto dagli altri componenti non sarà certo salutare.<br /><br />Lo stato di salute di una batteria può essere monitorato tramite lettura del "wear level", o, per dirla con idioma italico, "livello di usura". Il livello di usura da un'indicazione della percentuale di capacità massima teorica che la batteria, per sopraggiunta usura, non riesce più a sfruttare: ad esempio se la batteria da nuova ha una capacità di 100 mWh, ed il wera level è pari al 5%, questo significa che la capacità effettiva della batteria allo stato attuale è pari a 95 mWh. Un uso corretto (e non intensivo) della batteria dovrebbe consentirvi un livello di usura non superiore al 10% a distanza di 1 anno dall'acquisto.<br />Tale valore è monitorabile tramite appositi software: uno di questi, gratuito, è Mobile Meter che potete trovare nella nostra sezione Download: tale software fornisce le indicazoni suddette nelle opzioni del programma, nel tag "battery information", ed è un'indicazione che vi consiglio di valutare come indicatore dello stato di usura generale, oltre che della batteria in sè, quando vi accingete ad esempio ad acquistare un notebook usato.<br /><br />tratto da <a href="http://www.nonapritequelportale.com/?q=batteria-portatile">NonApriteQuelPortale</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-92171922239032410392007-10-29T14:01:00.000+01:002007-10-29T14:04:49.848+01:00GP2X-F200<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.tecnologiecreative.it/schede/GP2X/immagini/gp2x_f-200.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.tecnologiecreative.it/schede/GP2X/immagini/gp2x_f-200.jpg" border="0" alt="" /></a><br />Open Source Game Console... Linux!<br /><br /><br /><br />La GP2X-F200 è la più rivoluzionaria console portatile in commercio!<br />Giocare, ascoltare musica, vedere film, guardare le proprie foto e leggere documenti digitali sono solo alcune delle potenzialità della GP2X.<br /><br />La GP2X è un vero e proprio computer con sistema operativo Linux e, grazie alla filosofia open source, ha come solo limite la fantasia degli sviluppatori di tutto il mondo.<br /><br />Una semplice interfaccia permette a chiunque di giocare, ascoltare musica o vedere filmati digitali (anche in TV!). Un cuore open source e un ambiente di sviluppo gratuito permettono ai più esperti di realizzare videogiochi e programmi dedicati.<br /><br />Il display touch screen, principale novità della GP2X F-200, consente di interagire in modo diverso con le applicazioni e, soprattutto, con i giochi. <br /><br />finalmente è disponibile anche in Italia sul sito <a href="http://www.tecnologiecreative.it/schede/GP2X/">www.tecnologiecreative.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-44843771712224954672007-10-22T14:00:00.000+02:002007-10-22T14:01:18.942+02:00La legge Levi-Prodi e la fine della ReteRicardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.<br />La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.<br />I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.<br />L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.<br />Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?<br />La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.<br />Il 99% chiuderebbe.<br />Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.<br />Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.<br />Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.<br />Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.<br />Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.<br /><br />Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it<br /><br />tratto da <a href="http://www.beppegrillo.it/">www.beppegrillo.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-3634754851127673822007-09-14T11:48:00.000+02:002007-09-14T11:55:25.295+02:00Trasforma il tuo monitor in un Touch Screen !!!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.asservice.it/images/EZCanvas-1b.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.asservice.it/images/EZCanvas-1b.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />EZCanvas è un rivoluzionario dispositivo che consente di rendere interattivo qualunque monitor con schermo da 17”. Composto da una barra plastica larga come il monitor avente alle estremità due sensori, da una penna con punta di nylon e da uno schermo di plexiglass a protezione dello schermo LCD, EZCanvas si fissa facilmente sulla parte superiore del monitor e si collega al PC mediante connessione USB.<br /><br />Non occorre installare driver perché Windows lo riconoscerà automaticamente come periferica Human Interface e, una volta completata l’installazione, il monitor diventerà interattivo come quello di un tablet PC.<br /><br />Col software in dotazione potrete usare la sua penna a due tasti sia come mouse che per scrivere, annotare, firmare o disegnare sui documenti Office.<br /><br />EZCanvas consente con un modico investimento di rendere più coinvolgenti le presentazioni, di annotare direttamente bozze di documenti e scambiare più velocemente informazioni.<br />Rispetto alle comuni tavolette grafiche offre l’importante vantaggio di scrivere o disegnare con la stessa naturalezza che si avrebbe scrivendo su carta.<br /><br />EZCanvas rileva la posizione della penna sullo schermo grazie allo sfasamento temporale con cui i due sensori superiori rilevano il segnale ultrasonico emesso dalla penna. La tecnologia adottata non rileva la pressione.<br /><br /><span style="font-style:italic;">Io lo ho visto in alcuni negozi ad un prezzo di circa 180$.<br />Una alternativa a questo strumento la ho trovata in LaptopTablet della HP...<br /></span><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.desmm.com/wp-content/touchscreen_hp_01.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.desmm.com/wp-content/touchscreen_hp_01.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />Ho affrontato diverse volte l’argomento, il monitor TouchScreen è rimasto per un certo periodo fantascienze cinematografica, in seguito lo abbiamo visto in varie forme di sperimentazione. Ed ora sono strumenti alla portata di tutti, e tra un po ce li ritroveremo un po’ ovunque…<br />touchscreen<br /><br />Hp presenta al CeBIT2007 una soluzione alternativa all’elemento trasparente posizionato davanti allo schermo per rendere TouchScreen anche i monitor che non lo sono. Si tratta di una specie di fotocellula posizionata a lato o in alto, ingrado di determinare la posizione e la pressione di una penna. Il prodotto si chiama LaptopTablet e su PC portatili è l’ideale.<br />touchscreen<br /><br />Anche se qualche perplessità queste immagini me le lasciano:<br /><br /> * iLo schermo dei monitor ToushScreen sono creati un un materiale antigraffio ideali per lo scorrimento della penna o del dito, un monitor LCD classico non è creato per essere “toccato”<br /> * dalle immagini spesso noto che l’impignatura della penna è tenuta ben distante dalla punta, non vorrei che fosse l’unuca impugnatura per per il corretto funzionamentodesyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-79623505171358466952007-09-05T10:56:00.000+02:002007-09-05T11:05:33.333+02:00Produrre musica su linuxErano molti anni che tentavo di produrre musica su linux ma tutti i miei tentativi sono stati vanificati dai difficili processi di produzione e l' integrazione mancata tra i vari software opensource.<br />In questi giorni ho invece avuto qualche illuminazione e sono finalmente riuscito a generare qualcosa di decente.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Cosa uso:</span><br /><span style="font-style:italic;">-Ubuntu 7.04<br />-Jack (con interfaccia grafica qjackctl)<br />-QSynth<br />-FluidSynth<br />-Rosegarden<br />-Diversi SoundFont<br />-Diversi tool DSSI per ubuntu (già pacchettizzati!)</span><br /><br /><span style="font-weight:bold;">Passo 1</span><br />Innanzitutto faccio partire Jack tramite la sua interfaccia. All' inizio ho usato la scheda audio integrata nella scheda madre ma ora ho comprato una Behringer UCA202 e funziona discretamente bene nonostante la latenza di una cinquantina di millisecondi.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Passo 2</span><br />Faccio partire QSynth che si appoggia su Jackd e che utilizza FluidSynth come gestore di SoundFont e altro.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">Passo 3</span><br />Cambio desktop (per praticità, non mi piace avere mille finestrelle aperte) e avvio Rosegarden.<br /><br />Senza usare timidity (che ahimè utilizza una quantità di cpu spaventosa!) ora sono in grado di utilizzare e leggere i midi tramite rosegarden selezionando Synth al posto di Midi nell' interfaccia a sinistra.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://tech.desy.tk/uploaded_images/rose1-784812.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://tech.desy.tk/uploaded_images/rose1-784808.png" border="0" alt="" /></a><br /><br />Ma non finisce qui dato che di soundfont ce ne sono per tutti i gusti è possibile utilizzare rose garden come sequencer digitale o utilizzare i vari plugin DSSI (molto simili ai vst).<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://tech.desy.tk/uploaded_images/rose2-797884.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://tech.desy.tk/uploaded_images/rose2-797880.png" border="0" alt="" /></a><br /><br />Stasera penso tenterò di interfacciare la mia tastiera tramite cavo midi con una terza scheda audio e vedere che succede.<br />Ho letto che esistono anche dei sistemi di supporto per i vst (nonostante la compatibilità sia minima) e appena avrò a disposizione del tempo li proverò e vi farò sapere se funzionano (invero i miei precedenti tentativi di utilizzare i VST con LMMS furono abbastanza deludenti, anche se qualcosa girava).<br /><br />Buon divertimento!desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-11509984878833250212007-07-31T13:35:00.000+02:002007-07-31T13:36:19.670+02:00Tophost e Operazione Pretofilia: caso di censura preventiva tutto italianaTophost si è recentemente trovata coinvolta in un fatto di cronaca giudiziaria che rientra in un contesto a molti già noto per via della risonanza mediatica di cui ha goduto in questi ultimi giorni. Tutto ha avuto inizio quando il collettivo di artisti Molleindustria, un portale contenitore di videogame, ha sviluppato un gioco in Flash denominato Operazione Pretofilia prendendo probabilmente spunto da un altrettanto discusso documentario della BBC riguardante i reati a sfondo pedofilo nel mondo ecclesiastico.<br /><br />L'On Luca Volonté – parlamentare dell’UDC - si fa a questo punto promotore di una serie di interventi volti ad ottenere il sequestro del gioco in questione e la fine della sua divulgazione in Rete, raccogliendo però scarsi risultati.<br /><br />Nel frattempo viene registrato - attraverso il prodotto Topweb di Tophost - un sito denominato Lucavolonte.eu dal contenuto a prima vista simile a quello autentico dell'On. Luca Volonté (<a href="http://www.luca-volonte.it">http://www.luca-volonte.it</a>) ma a sfondo satirico e che offre la possibilità di giocare on line proprio con il famoso giochino Operazione Pretofilia, oggetto dei tentativi di censura dell'Onorevole dell’UDC.<br /><br />E adesso veniamo alle conseguenze giudiziarie che stanno tuttora coinvolgendo Tophost. Il giorno 9 luglio la Polizia Postale di Frosinone, per ordine di un Magistrato del Tribunale di Roma, provvede a sequestrare in via preventiva (ovvero prima di ogni reale giudizio di merito) il sito in questione. L'esecuzione viene effettuata dalla stessa polizia postale, essendo i server allocati sul territorio italiano.<br /><br />Il giorno dopo il sito riappare sul dominio Luca-volonte.com con il medesimo contenuto (anzi perfino più satirico), ma questa volta localizzato su server americani. Anche su questo sito è possibile giocare al giochino incriminato.<br /><br />“Lungi dal voler entrare nel merito delle attività satiriche e delle relative decisioni giudiziarie che ruotano attorno a Operazione Pretofilia, pur avendo le nostre precise opinioni in merito” afferma Umberto Lombardi, Amministratore Unico di Tophost “Ciò su cui vogliamo porre l’attenzione è che mentre il sito Lucavolonte.eu ospitato in Italia da Tophost è stato sequestrato in pochi giorni in via preventiva, il sito Luca-volonte.com, ospitato negli Stati Uniti è ancora, a quasi un mese di distanza regolarmente attivo e funzionante. Tutto questo non può che portare all’inquietante conclusione che chiunque decida di dar vita a un sito scomodo, satirico o contestatorio, lo possa fare a patto di servirsi di un fornitore di hosting straniero. Riflessione, questa, che in un’era di globalizzazione e internazionalizzazione – in termini politici, economici, culturali – stona non poco. L'Italia come la Cina? forse anche peggio da questo punto di vista”.<br /><br />tratto da <a href="http://www.pc-facile.com/news/tophost_operazione_pretofilia_caso_censura_preventiva_tutto_italiano/51653.htm">www.pc-facile.com</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-46516378861368540632007-07-24T13:39:00.001+02:002007-07-24T13:41:02.683+02:00USBCell: batterie USB<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://antorepo.netsons.org/images/p1203_batteria_usb.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://antorepo.netsons.org/images/p1203_batteria_usb.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><a href="http://www.moixaenergy.com/">Moixa Energy</a> ha iniziato a commercializzare un particolare tipo di batteria AA capace di ricaricarsi tramite la connessione Usb. <a href="http://www.usbcell.com/product/1">USBCell</a> può essere utilizzata al posto delle unità tradizionali, ma grazie a un plug integrato la sua ricarica avviene direttamente da Pc o notebook.<br />Il corpo batteria, infatti, è diviso un due sezioni: la zona di accumulo e quella amovibile che nasconde il connettore. Si tratta di un modello NiMH (Nickel Metal Hydride) da 1300 mAh con voltaggio di 1,2 V. In poco meno di 5 ore è in grado di ricaricarsi del 90%; con un caricabatterie tradizionale ha bisogno invece di 7 ore.<br />Il prezzo di commercializzazione per la confezione da due unità è di circa 19 euro, escluso il costo di spedizione. Dal prossimo gennaio, inoltre, saranno disponibili le prime versioni in formato AAA. Sempre nel 2007 è programmato il lancio di nuove linee per terminali mobili.<br /><br />tratto da <a href="http://www.levysoft.it/archivio/2006/11/19/usbcell-batterie-usb/">www.levysoft.it</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-41067697921127175542007-07-19T13:42:00.000+02:002007-07-19T13:44:22.403+02:00WiFi, l'ateneo di Torino batte il WiMax<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/wifi/record-collegamento/este_24132457_25030.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/wifi/record-collegamento/este_24132457_25030.jpg" border="0" alt="" /></a><br />UNA CONNESSIONE internet senza fili in grado di trasmettere a 300 chilometri di distanza, senza ripetitori intermedi. E' un record mondiale, ed è un record tutto italiano. Merito del Laboratorio Ixem del Politecnico di Torino che, sotto la guida del professor Daniele Trinchero, ha creato un sistema di comunicazione wireless potentissimo, utilizzando vecchi computer 386 (quasi antiquariato informatico) e Linux. Le prestazioni sono eccezionali, in grado di far impallidire non solo i normali sistemi WiFi, che hanno un raggio di copertura di 220 metri, ma anche il nuovissimo WiMax. Che raggiunge i 40 Km.<br /><br />Il progetto nasce dall'idea di partecipare a una competizione internazionale tra laboratori di ricerca finalizzata alla progettazione e realizzazione del collegamento wireless in grado di mettere in comunicazione due punti ubicati alla distanza maggiore. "E' una sorta di gara autogestita fra le università e i laboratori attrezzati per lo studio e la progettazione degli impianti wireless", spiega il porfessore Daniele Trinchero, capo del progetto. "Non c'è una giuria che valuta il nostro lavoro o che dia dei punteggi".<br /><br />Ma è già possibile stabilire il vincitore. Il miglior risultato ottenuto fino ad ora è stato un collegamento tra Cipro e Libano che copre 200 kilometri e offre un'ampiezza di banda (la velocità con cui si trasferiscono i dati) di 4 megabit al secondo. Niente in confronto a quanto ottenuto dal Politecnico. "Abbiamo collegato Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa, a 4556 m di altezza, con Pian Cavallaro, sull'Appennino Tosco-Emiliano, a 295 chilometri di distanza - dice Trinchero - offrendo una velocità stabile di 20 megabit al secondo. La rete di collegamento è stata da subito utilizzata per rendere disponibile la connettività internet a banda larga agli ospiti del Rifugio e per l'installazione di una webcam che ogni 15 secondi trasmette immagini ad alta risoluzione sul sito web del laboratorio iXem del Politecnico di Torino. E questa estate puntiamo a trasmettere anche a 340 chilometri".<br /><br />Il progetto, nonostante l'alto livello tecnico, è stato realizzato con pochissimi fondi. "Quello che ci interessava - spiega Trinchero - era dimostrare cosa era possibile fare utilizzando tecnologia cosidetta povera". Il progetto è tutto stato autofinanziato all'interno del mio laboratorio. Si dice tanto che la ricerca non ha fondi, e quindi noi, per una volta, i fondi ce li siamo inventati. Tutto il sistema è stato creato con l'idea del basso costo in mente. Siamo convinti che per battere il digital divide, ovvero i ritardi di sviluppo economico dei paesi con un basso sviluppo informatico, l'unico modo sia usare tecnologie a costi contenuti. Soprattutto nell'ambito delle comunicazioni. Che dovrebbero essere per definizione 'di massa', ovvero alla portata di tutti".<br /><br />Il risultato, quindi, è un sistema wireless su misura per i paesi del terzo mondo. "Siamo attivi da anni sul fronte della lotta contro il digital divide e lo sviluppo di tecnologia a basso costo per l'informatizzazione del territorio. I risultati ottenuti aprono interessanti scenari di applicazione per la riduzione del divario digitale tra i paesi industrializzati e i paesi del terzo mondo. Nei paesi occidentali non si pone il problema di trasmettere a così grande distanza. Esistono delle reti di trasmissioni dati via cavo che svolgono ottimamente il lavoro. Ma in molti Stati dell'Africa e del Sud America, i 20mila euro a chilometro necessari per costruire reti del genere non sono una spesa sostenibile. La nostra soluzione, invece, ha un costo molto contenuto. Abbiamo attrezzato dei vecchi computer dismessi con schede di trasmissione e li abbiamo fatti girare con una versione "ad hoc" di Linux, scaricabile gratuitamente. Lavorano con potenza bassissima (-2 dBm), trascurabile rispetto a quella di un comune telefono cellulare, nel pieno rispetto della normativa nazionale ed internazionale. Li abbiamo collegati a delle antenne direzionali e siamo riusciti a spedire a 300 km di distanza non solo internet, ma anche servizi di telefonia Voip e di videoconferenze".<br /><br />Il record mondiale, insomma, è stato realizzato con un'attrezzatura che reputeremmo antiquata per le nostre case. Un risultato straordinario, che mette in luce la capacità della ricerca degli atenei italiani e la sua capacità di collaborare con il territorio. "Il progetto non si sarebbe potuto realizzare senza l'entusiasmo e la preparazione del laboratorio e dei miei collaboratori Riccardo Stefanelli, Alessandro Galardini e Enrico Guariso. Ma abbiamo avuto molta disponibilità anche dalle comunità locali - spiega Trinchero. E abbiamo potuto contare perfino sull'Austria, che ci ha permesso di installare una stazione di ricezione anche a Sankt Anton am Arlberg, in Tirolo. Al gruppo di ricerca ha aderito anche il Ministero delle Comunicazioni, che ci ha seguito in tutte le fasi, e la Andrew, che è la più importante azienda al mondo nella fabbricazione di antenne. Ci ha messo a disposizione tutto il materiale del magazzino. Per il nostro laboratorio è stato quasi un sogno".<br /><br />tratto da <a href="http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/wifi/record-collegamento/record-collegamento.html">http://www.repubblica.it/</a>desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-23371489.post-38043472875920103702007-07-18T11:39:00.000+02:002007-07-18T11:41:39.594+02:00Ps3 supera milione di pezzi in Giappone, dietro Wii<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://eur.news1.yimg.com/eur.yimg.com/ng/ne/rtrs/20070718/08/2822029926-videogame-ps3-supera-milione-pezzi-in-giappone-dietro-wii.jpg?x=338&y=399&sig=U.4KGEBsXiALR3EnxOAVhA--"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px;" src="http://eur.news1.yimg.com/eur.yimg.com/ng/ne/rtrs/20070718/08/2822029926-videogame-ps3-supera-milione-pezzi-in-giappone-dietro-wii.jpg?x=338&y=399&sig=U.4KGEBsXiALR3EnxOAVhA--" border="0" alt="" /></a><br />TOKYO (Reuters) - Le vendite della PlayStation 3 di Sonyhanno superato il milione di unità in Giappone a otto mesi dal lancio della consolle, quattro volte il tempo che impiegato dalla rivale Wii di Nintendo per raggiungere lo stesso risultato.<br /><br />Secondo la l'editore di riviste per videogiochi Enterbrain, al 15 luglio Sony ha venduto 1,01 milioni di Ps3, a otto mesi dal suo lancio, mentre la Wii di Nintendo è arrivata a quota 2,9 milioni di unità l'8 luglio e la Xbox 360 di Microsoft è arrivata a 420.705 pezzi.<br /><br />La PlayStation 3 è arrivata nei negozi l'11 novembre, mentre la Wii ha fatto il suo debutto il 2 dicembre. Xbox 360, la prima console di nuova generazione, è stata messa in vendita in Giappone a dicembre 2005.desyhttp://www.blogger.com/profile/07889706805043142343noreply@blogger.com5